h) Stanza VII

In questa sala sono esposti documenti del XIX sec. della famiglia d'Annunzio, alcune edizioni originali di opere dannunziane e due lettere autografe del Poeta indirizzate alla madre.

LIBRI (FOTO 13) 

     La Figlia di Iorio - Tragedia Pastorale, Editori Fratelli Treves, Milano 1904. Illustrazioni di Adolfo De Carolis

Notturno - Editori Fratelli Treves, Milano 1921. Illustrazioni di Adolfo De Carolis (FOTO)

Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi, vol. I, Maia - Editori Fratelli Treves, Milano 1904. Illustrazioni di Giuseppe Cellini

Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi, vol. II, Elettra, Alcione, Editori Fratelli Treves, Milano 1904. Illustrazioni di Giuseppe Cellini.

Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi, vol. III, Editori Fratelli Treves, Milano 1908. Illustrazioni di G. Cellini e, in copertina, A. De Carolis.

La Nave, Editori Fratelli Treves, Milano 1908. Illustrazioni di Duilio Cambellotti

Fedra, Editori Fratelli Treves, Milano 1909. Illustrazioni di Adolfo De Carolis.

Francesca da Rimini, Editori Fratelli Treves, Milano 1902. Illustrazioni di Adolfo De Carolis.

Francesca da Rimini, tradotta in lingua francese da G. Hérelle. Editore Calmann-Lévy, Rue Auber 3 Paris 1912, con dedica autografa del Poeta a Jacques Boulenger.

LETTERE

I lettera (Foto 12)

2 Giugno 1905 da Firenze: il Poeta scrive alla madre e fa riferimento all'intervento chirurgico subito dall'amica Alessandra di Rudinì, presso la clinica “Villa Natalia” di Firenze.

... "Cara cara mamma, perdonami se non ho trovato un momento per mandarti un rigo. Ho dovuto trasportare la mia povera amica in una casa di cura per prepararla a un'operazione grave [...] Questo nuovo colpo viene su me nei giorni in cui m'era stata promessa la gioia di rivederti, di ritornare tra i miei cari, tra la mia gente. [...] appena sarò tranquillo, verrò. E mi parrà veramente di rivivere. Penso a te, pensiamo a te. Se il tuo cuore è con noi, la salvezza è certa. Ti abbracciamo con tutta l'anima. Il tuo tuo tuo Gabriele."

II lettera

11 Luglio 1904 da Marina di Pisa: il Poeta scrive alla madre e fa riferimento alla sua tragedia, La Figlia di Iorio, messa in scena nel Marzo dello stesso anno. "Cara cara mamma come stai? Che fai? Io divento nero come un capro, sotto questa canicola; e fra poco ti scriverò sopra un pezzo di mia pelle. Dammi notizie tue. Scrivimi un rigo. Fra giorni avrò il rendiconto della Figlia, che spero non infelice. Il 19 martedì andrò a Bologna per la prima rappresentazione. Se potessi volare per rivederti! Mille e mille baci dal tuo Gabriele".

III lettera

Lettera di auguri del 27 ottobre 1862 indirizzata da Firenze a Don Antonio d'Annunzio da parte di quel Colonnello Francesco Coccolini che, avendo conosciuto Francesco Paolo a Pescara, indirizzò la famiglia d'Annunzio al Cicognini di Prato nel 1874 per l'iscrizione del giovane Gabriele. Egli era anche il padre di quella "Clemenza" ricordata come "Clematide" o "Malinconia" ne "La chimera e l'altra bocca".

In questa sala sono esposti documenti del XIX sec. della famiglia d'Annunzio, alcune edizioni originali di opere dannunziane e due lettere autografe del Poeta indirizzate alla madre.

LIBRI (FOTO 13) 

     La Figlia di Iorio - Tragedia Pastorale, Editori Fratelli Treves, Milano 1904. Illustrazioni di Adolfo De Carolis

Notturno - Editori Fratelli Treves, Milano 1921. Illustrazioni di Adolfo De Carolis (FOTO)

Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi, vol. I, Maia - Editori Fratelli Treves, Milano 1904. Illustrazioni di Giuseppe Cellini

Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi, vol. II, Elettra, Alcione, Editori Fratelli Treves, Milano 1904. Illustrazioni di Giuseppe Cellini.

Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi, vol. III, Editori Fratelli Treves, Milano 1908. Illustrazioni di G. Cellini e, in copertina, A. De Carolis.

La Nave, Editori Fratelli Treves, Milano 1908. Illustrazioni di Duilio Cambellotti

Fedra, Editori Fratelli Treves, Milano 1909. Illustrazioni di Adolfo De Carolis.

Francesca da Rimini, Editori Fratelli Treves, Milano 1902. Illustrazioni di Adolfo De Carolis.

Francesca da Rimini, tradotta in lingua francese da G. Hérelle. Editore Calmann-Lévy, Rue Auber 3 Paris 1912, con dedica autografa del Poeta a Jacques Boulenger.

ADOLFO DE CAROLIS (Montefiore dell'Aso 1874 - Roma 1928). Frequenta il Ginnasio di Fermo e nel 1888 si iscrive all'Accademia delle Belle Arti di Bologna. Dopo il diploma si reca, nel 1892, a Roma con una borsa di studio della Provincia di Ascoli Piceno e frequenta la Scuola di Decorazione pittorica annessa al Museo Artistico Industriale. Incontra e conosce Nino Costa e comincia a frequentare il Cenacolo “In Arte libertas” del quale diviene membro ufficiale nel 1897. Nel 1901 inizia il lungo sodalizio con Gabriele d'Annunzio, per il quale realizza le illustrazioni della Francesca da Rimini, che appare in libreria il 20 marzo 1902. Nel 1904 elabora le xilografie per la tragedia La Figlia di Iorio, che contribuiscono a dare al volume quel sapore arcaico e agreste che il poeta aveva voluto riscoprire. Nel 1905 esce La fiaccola sotto il moggio, edita dai fratelli Treves, con disegni e fregi del De Carolis che nel 1907 cura le tre copertine dell'edizione economica delle Laudi, Maia, Elettra e Alcione. Con la edizione della Fedra, del 1908, si chiude il primo periodo di collaborazione fra d'Annunzio e De Carolis, che sarà ripreso negli anni della guerra, quando curerà le xilografie per l'edizione del Notturno. Nel maggio del 1922 stipulano un contratto con la Casa Treves per i disegni a ornamento dell'Opera Omnia, ma con il passaggio di d'Annunzio alla Mondadori tramonta definitivamente l'Opera Omnia trevesiana. Per De Carolis inizia l'ultima fase della sua vita artistica: dal 1924 al 1927 termina un ciclo di affreschi per il salone del Podestà di Bologna e la vetrata e il mosaico per la Cappella della Villa Puccini a Torre del Lago.

GIUSEPPE CELLINI (Roma 1855-1940). Era figlio di Annibale, miniatore e pittore, e di Adelaide Severini, figlia dell'architetto Valentino. Nel 1877 ottiene il diploma per l'insegnamento del disegno e nel 1880 la specializzazione nel disegno applicato alle arti industriali presso il Museo Artistico Industriale. Negli anni successivi inizia a frequentare i circoli letterari e gli artisti legati alla rivista "Cronaca bizantina", dove nel 1882 conosce Gabriele d'Annunzio. Nel 1885 decora, per incarico del principe Maffeo Sciarra, la galleria del Palazzo Sciarra, che diviene contemporaneamente sede della nuova "Cronaca bizantina", passata sotto la direzione di d'Annunzio, con il quale inizia un'importante collaborazione per le edizioni dei suoi libri. Nel 1886 prende parte alla fondazione della società "In arte Libertas". Si trasferisce nel 1889 in Portogallo per insegnare alla Scuola di Arti applicate e diviene traduttore dei maggiori poeti portoghesi; tornato in Italia nel 1892 intraprende con De Bosis una collaborazione per la rivista "Il Convito": progetta mobili, oggetti, rivestimenti e pavimenti. Frattanto prosegue con d'Annunzio la sua collaborazione, oltre che per l'illustrazione dei suoi libri, per disegni destinati a pergamene e oggetti, e dal Poeta stesso è spinto ad ispirarsi, per le fonti iconografiche e stilistiche, al Rinascimento tedesco.

DUILIO CAMBELLOTTI (Roma 1876-1960). Diplomato in ragioneria, preferisce frequentare il Museo Artistico Industriale sotto la guida di A. Morani e R. Ojetti. Si dedica ai cartelloni e al disegno di suppellettili sull'eco dell'ideologia propagandata dalla "Arts & Crafts" e da William Morris. Nel 1901 partecipa al concorso per la Divina Commedia e dal 1902 comincia a lavorare per varie testate, sperimentando la xilografia, che gli permette di intensificare la attività di illustratore e di affermarsi nel campo delle arti applicate. Per d'Annunzio firmava le illustrazioni dei suoi libri come "Magister Duilius Romanus".

JACQUES BOULENGER (1879- 1944). Nato a Parigi nel 1879. Fu scrittore, critico e giornalista. Allievo dell'Ecole des Chartes, fu cofondatore de la “Revue du seizième siècle” e collaboratore de “La Révue critique des idées et des livres” di Jean Rivain e Eugène Marsan, improntata al neoclassicismo in letteratura e politicamente con una forte connotazione nazionalista ma aperta anche al dialogo con le nuove correnti letterarie. Autore di diversi studi critici e anche di romanzi, il suo nome rimane però legato al ciclo dei romanzi della Tavola Rotonda. Appassionato di letteratura medievale, elaborò infatti trasposizioni e reinterpretazioni dei romanzi del ciclo bretone, curando edizioni critiche rimaste basilari per gli studi del settore. Nelle sue trasposizioni rivivono con immediatezza e puntualità avventure, usi e costumi, ideali, sentimenti dei leggendari personaggi di quel lontano mondo medievale in un linguaggio che l'autore rende fruibile ai contemporanei grazie a uno stile scorrevole ma sempre rispettoso dell'originalità dell'opera. Altro importante lavoro fu l'edizione critica completa dell'opera di Rabelais per le edizioni Gallimard.