l) Stanza IX

In origine anche questo locale era destinato a soggiorno; oggi ospita alcuni pannelli didattici che rievocano i principali episodi nei quali d'Annunzio si distinse per impegno politico e militare durante il primo conflitto mondiale.

La decorazione del soffitto della stanza fu realizzata nel 1937 da Dante De Carolis che eseguì anche la decorazione del soffitto della stanza della zia Maria nonchè i restauri pittorici della casa.

I motivi decorativi sono simili a quelli caratterizzanti le altre stanze ma liberamente reinterpretati e resi con un delicato cromatismo. Al centro è un rosone circoscrito da una greca da cui si dipartono a raggiera elementi decorativi su cui sono avvolti tralci di pampini alternati a tralci di rose, con motivi a volute, girali, rosoncini e palmette. In ciascuno dei quattro angoli del soffitto sono dipinte due cornucopie affrontate, con girali nello spazio centrale e ancora rosoncini con borchia centrale.

Nelle vetrine, poste al centro della sala, sono esposte due divise da Generale Onorario di Brigata: una bianca estiva e l'altra in panno azzurro. Queste capi non sono divise d'ordinanza: il Poeta le fece realizzare dal suo sarto di fiducia, Beretta-Farè di Milano, nel 1926, dopo la sua nomina a "Generale onorario di Brigata Aerea" della Compagnia d'Onore nel reparto di Alta Rappresentanza dell'Aeronautica Militare, forza militare che era stata costituita solo due anni prima (R.D. N° 645 del 28 marzo 1923) Foto 19)

Oltre alle due divise sono esposti un completo, con giacca doppiopetto con bottoni dorati (Foto 20), della sartoria Prandoni di Milano, che ritorna in molte immagini fotografiche degli anni del Vittoriale (1929-1930), e un completo grigio verde, dal taglio sportivo, della sartoria parigina di Cèsi Tommasini, che il Poeta amava indossare con il copricapo "Fedora". Foto 21-22)

In origine anche questo locale era destinato a soggiorno; oggi ospita alcuni pannelli didattici che rievocano i principali episodi nei quali d'Annunzio si distinse per impegno politico e militare durante il primo conflitto mondiale.

La decorazione del soffitto della stanza fu realizzata nel 1937 da Dante De Carolis che eseguì anche la decorazione del soffitto della stanza della zia Maria nonchè i restauri pittorici della casa.

I motivi decorativi sono simili a quelli caratterizzanti le altre stanze ma liberamente reinterpretati e resi con un delicato cromatismo. Al centro è un rosone circoscrito da una greca da cui si dipartono a raggiera elementi decorativi su cui sono avvolti tralci di pampini alternati a tralci di rose, con motivi a volute, girali, rosoncini e palmette. In ciascuno dei quattro angoli del soffitto sono dipinte due cornucopie affrontate, con girali nello spazio centrale e ancora rosoncini con borchia centrale.

Nelle vetrine, poste al centro della sala, sono esposte due divise da Generale Onorario di Brigata: una bianca estiva e l'altra in panno azzurro. Queste capi non sono divise d'ordinanza: il Poeta le fece realizzare dal suo sarto di fiducia, Beretta-Farè di Milano, nel 1926, dopo la sua nomina a "Generale onorario di Brigata Aerea" della Compagnia d'Onore nel reparto di Alta Rappresentanza dell'Aeronautica Militare, forza militare che era stata costituita solo due anni prima (R.D. N° 645 del 28 marzo 1923) Foto 19)

Oltre alle due divise sono esposti un completo, con giacca doppiopetto con bottoni dorati (Foto 20), della sartoria Prandoni di Milano, che ritorna in molte immagini fotografiche degli anni del Vittoriale (1929-1930), e un completo grigio verde, dal taglio sportivo, della sartoria parigina di Cèsi Tommasini, che il Poeta amava indossare con il copricapo "Fedora". Foto 21-22)

DANTE DE CAROLIS (Acquaviva Picena 1890 - Bologna 1975). Fratello minore di Adolfo, il famoso pittore e xilografo, illustratore dell'opera dannunziana, compie i primi studi presso il Convitto Nazionale di Fermo e successivamente all'Accademia delle Belle Arti di Firenze, allievo del fratello. Inizia l'attività di decoratore, xilografo e restauratore in collaborazione con Adolfo e gli artisti della sua cerchia per importanti cicli di affreschi ad Arezzo, Ascoli Piceno e Bologna nel Palazzo del Podestà. Nel 1917, mentre è arruolato sul Carso, si ammala di tifo e per la convalescenza il fratello lo manda a Venezia, ospite di D'Annunzio. Trascorre presso il Poeta alcuni mesi dedicandosi ad elaborare motti ed ex-libris su sua richiesta; decorerà inoltre l'aereo di d'Annunzio con l'effigie del leone di S. Marco. Alla fine della seconda guerra mondiale risiede stabilmente a Bologna, dove continua a svolgere la sua attività di decoratore e restauratore per la locale Soprintendenza alle Belle Arti.

FARE'. Sartoria di Roma, ditta che fin dall'inizio dell'800 commissionava oltre ad abiti civili, divise per l'esercito e lo Stato pontificio. Dopo l'unità Farè divenne fornitore della Real Casa Savoia, nonché del corpo degli accademisti d'Italia. Le ricamatrici di Farè non avevano eguali in Europa e le intricate decorazioni in oro e argento di baveri e paramani di giubbe di gala erano autentiche opere d'arte. Per d'Annunzio confezionò le divise da Generale Onorario di divisione Aerea in rasatello di cotone che il Poeta indossava, del tutto fuori ordinanza, con pantaloni bianchi, stivali neri e cravattino a farfalla.